Socrate, di cui Platone scrisse ampiamente, parlava di un entità che lo guidava. 
Non le fu mai dato un nome, ma i richiami ad essa variavano da demone a demone. Socrate credeva che questa entità fosse un dono e si manifestasse sotto forma di una voce interiore ma in realtà era un Jinn, un entità demoniaca. 

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